Dalla Puglia a Milano, l'interior che arreda case partendo dalle storie
Nata in Puglia, sviluppa la passione per il design già al liceo, il che la porta a laurearsi in Interior Design all’Università Europea del Design di Pescara.
Dopo la laurea, il luogo natìo la richiama a sè e lì comincia il suo percorso lavorativo in alcuni studi di architettura e progettazione. A Milano arriva per cercare quel quid in più che nei luoghi di origine non è semplice trovare, e dopo alcune collaborazioni con vari architetti, inizia un’esperienza di 4 anni all’interno di una startup del settore immobiliare.
È con l’arrivo del 2020 che fa il punto degli ultimi anni della sua vita professionale e da questa riflessione nasce il suo progetto personale, Thespacetobe, che non è solo uno studio di interior, ma un contenitore virtuale dove condividere idee, spunti e le ultime novità del settore. Un'attività in continuo divenire, con l’obiettivo futuro di creare sinergie e collaborazioni con altri creativi e professionisti, insieme ai quali costruire nuove iniziative e servizi. A ciò si aggiunge la sua passione per la scrittura ed il sogno di riuscire a raccontare le persone attraverso le loro case.
Parlaci un po' del tuo approccio.
Nel mio modo di lavorare cerco sempre di inserire ciò che mi appassiona, come il vintage e gli oggetti che hanno un passato. Adesso per esempio sto iniziando un progetto con una coppia che si sta trasferendo nell’appartamento ereditato dalla nonna. La sfida qui è quella di aiutarli a selezionare i mobili e i complementi d’epoca presenti nella casa ed integrarli nel nuovo arredo. E' un piacere avere sempre più clienti con cui condividere questa mia passione.
A tal proposito, qual è il rapporto dei tuoi clienti con il vintage?
Come nel progetto di cui parlavo prima, solitamente preferiscono portare con sé nella nuova vita, pezzi dalle case di famiglia. Ciò richiama la cosa che più mi affascina del vintage, ossia che la storia di un oggetto possa continuare in un tempo molto distante da quello in cui è stato realizzato. La mia immaginazione e vena romantica, nascosta sotto strati di sarcasmo e ironia, inizia a pensare alla vita di prima di ogni pezzo, in un viaggio di fantasia a ritroso nei decenni e nei secoli.
Parlando dei tuoi clienti, intorno a quale età si rivolgono a te?
Soprattutto giovani, dai 30 ai 40 anni, che hanno appena acquistato casa e hanno iniziato già da sè a sistemare alcuni spazi come la cucina e altri ambienti essenziali per vivere. Poi subentrano le domande tipo “che stile dare” o “come rendere la casa personale” e bisogna andare oltre lo stereotipato. Quindi si rivolgono a me! Li stimolo sempre a riflettere sull'importanza di un pezzo di design o che sia comunque ricercato, per dare carattere e fare la differenza all'interno di uno spazio.
Faccio un esempio: io ho appena comprato casa e per quanto sia ancora spersonalizzata, sto cercando di curare il dettaglio, la composizione, perchè basta anche solo indovinare la giusta cromia degli oggetti posizionati sopra gli scaffali, per fare la differenza.
Una curiosità, chi decide solitamente nella coppia?
Generalmente le donne, ma ci sono talvolta dei partner interessati a partecipare. Per esempio, una coppia pugliese aveva bisogno di arredare la zona giorno e nel progetto vi era l’inserimento di un camino di cui lei avrebbe volentieri fatto a meno ma che il compagno ha fermamente voluto!
Ed hai notato che sono trend comuni nelle richieste dei tuoi clienti?
Non ho notato trend particolari tra le richieste dei miei clienti, però posso dire che sicuramente la tendenza maschile è di adottare uno stile industriale, soprattutto fra i più giovani che hanno appena comprato casa.
Quale designer apprezzi di più?
Non ho preferenze, ma diciamo che guardo al contemporaneo e a chi oggi sta facendo la differenza nel campo del design. Ad esempio Elena Salmistraro, una designer a 360° che è partita disegnando ceramiche e adesso è sulla cresta dell’onda e spazia anche nella moda, o Patricia Urquiola, che è ormai un nome nel design.
Il tuo progetto dei sogni?
Una cosa che mi piacerebbe approfondire è il settore dell’hospitality che è un tipo di progetto molto diverso rispetto a quello di una casa. Arredare uno spazio temporaneo, che diventa “casa” solo per alcuni giorni e notti e in cui quindi cambiano le esigenze da attenzionare. Mi piacerebbe soprattutto gestire un progetto legato all’hospitality nella mia regione d’origine, la Puglia.