Dal commercio internazionale al design: la prospettiva globale di una nuova interior
Dopo aver vissuto in varie parti del mondo, Marina Raffard, francese di origine e milanese di adozione, ha deciso di intraprendere una nuova carriera nel mondo creativo dell’interior design.
“Un oggetto deve suscitare un’emozione con la sua materia, la sua forma, il suo colore”. Con queste sue parole Marina esprime la sua passione per l’arredamento, e per i mobili e i complementi che lo costituiscono. Un insieme, che se ben fatto, riesce a far scaturire un sentimento nella persona che lo abita.
Nonostante sin da piccola avesse già la voglia di arredare gli ambienti di casa, l’interior design non è stata da subito la prima scelta di Marina negli studi e nella carriera. Ha infatti dapprima frequentato Economia in Francia e lavorato in azienda per più di 10 anni come Responsabile Business Unit Gourmet. Ad un certo punto la vita privata la porta in Sudafrica, dove ritrova il suo amore per il design. Qui Marina inizia a realizzare mobili a base di cartone riciclato recuperato dai negozi. A Cape Town incontra la proprietaria dei negozi di Roche Bobois Sudafrica e Mauritius e per un anno e mezzo viene assunta per ricoprire il ruolo di Responsabile Clientela all’interno degli stores. Decide così di fare una scelta di cuore e in Italia intraprende a tutti gli effetti una carriera nell’interior design prendendo una laurea Europea in Architettura d’Interni ed entrando a far parte ufficialmente dell’AIPI (Associazione Italiana Professionisti Interior designer).
Parlaci dei primi progetti come interior.
Un progetto in corso è quello per Milan Accueil, l’Associazione di francofoni a Milano.
Posso dire che in questa prima fase della mia carriera seguo molto le richieste dei clienti e ciò che loro vogliono, attenzionando ogni volta la fattibilità di ciò che richiedono. È un lavoro che implica molto la capacità di trovare un compromesso, a maggior ragione quando non si lavora per una residenza privata.
Una richiesta originale è stata per esempio quella di una francese che aveva vissuto in India e che voleva riportare in casa lo stile indiano che aveva amato in quel luogo tanto esotico. Ho quindi puntato per un abbinamento di mobili e complementi con i toni del fucsia, del rosa e del turchese.
Qual è il rapporto dei tuoi clienti con il vintage?
Ci sono quelli che vogliono arredare casa interamente con mobili di design quindi cercano dei designer specifici. In questo Grand Vintage mi sta aiutando, perchè sul sito trovo migliaia di articoli di decorazione, mobili antichi e vintage ed in poco tempo poter presentare l’articolo virtualmente al cliente, cosa impossibile diversamente. Inoltre risparmio tempo perchè evito di girare tutti gli antiquari di Milano e l'assistenza continua di una persona fisica al telefono che ti offre Grand Vintage è impareggiabile.
Ci sono poi le situazioni in cui il cliente ha un pezzo antico a cui tiene tanto e che vuole rivalutare, per esempio una sedia o una poltrona, e da lì parte un gioco creativo per allestire intorno ad esso tutto l’arredo, in un mix tra antico e moderno.
Come suggerisci di rendere al meglio questo mix?
Ad esempio foderando una poltrona antica, magari dell’800, con un tessuto moderno, per uniformarsi con il resto dell’arredamento.
Il progetto dei tuoi sogni?
Sto aspettando un cliente che mi lasci carta bianca, anche se a ben pensarci non sarebbe mai effettivamente così. Bisogna comunque conoscere chi vivrà in quel luogo ed adattare il proprio gusto allo stile ed all’identità del proprietario. Sono in effetti queste in fondo le caratteristiche che principalmente dovranno emergere alla fine del progetto!
Ringraziamo la cortesia di Marina Raffard per averci concesso questa intervista e speriamo di continuare ad essere un valido aiuto nei suoi progetti, di cui presentiamo una parte di quello del Cubo in un Loft.